|
Videoplarn e audioplarnSto sgomberando la casa in campagna, che purtroppo presto dovremo lasciare, e mi sono ritrovata con un'infinità di videocassette che nessuno di noi guarda più da chissà quanti anni e che di sicuro non guarderemmo neanche in futuro. Che farne? Prima di tutto, appurato che un'amica le usa ancora, ho fatto una selezione e ho riempito un borsone con tutte quelle che può apprezzare. Però ce n'erano moltissime in inglese, e non le interessano. Moltissime erano registrazioni di programmi televisivi "un pochino" obsoleti. Molte si erano rotte, oppure non giravano più. Mi sono ritrovata 150-200 videocassette non regalabili. Uhm...
Come ormai dovreste sapere bene, ridurre il più possibile il volume dei rifiuti è uno dei miei punti fermi, e quindi non era pensabile buttare via tutta quella roba senza almeno provare a ricavarne qualcosa. Ed ecco qui: Prendete una videocassetta, inseritela nel videoregistratore e fatela andare avanti o indietro fino ad avere tutto il nastro da un lato solo. Prendete un cacciavite a stella e svitate le 5 viti indicate nella foto con una freccia rossa (NB: a seconda della marca, le viti possono essere un po' più in su, un po' più in giù, un po' più a destra o a sinistra e addirittura, in qualche rarissimo caso, possono essere 6). Premete la linguetta sul lato sinistro, in alto (freccia verde nella foto), e aprite la videocassetta.
Risultato:
Estraete la bobina piena e tagliate il nastro all'inizio del nero.
Ecco fatto. Con un po' di pratica (e io ne ho fatta tanta!!), bastano circa 30 secondi per ottenere un'enorme quantità di plarn. Nella foto qui sotto, ne vedete un mucchione ricavato da un'unica videocassetta. Le mattonelle per terra misurano 15 x 30 cm, tanto per darvi un'idea.
Vi consiglio di lasciare il vostro nuovo filato sulla bobina fino al momento di utilizzarlo, magari fermandolo con un pezzetto di scotch. Se però non avete più il videoregistratore, o se vi siete dimenticati di riavvolgere la cassetta, potete semplicemente fare un gomitolo:
Mi copre la mano, e io ho mani grandi.
Avrete ottenuto, con minima fatica e in tempi brevissimi, un sacco di plarn che si può usare in tutti i modi indicati qui e in chissà quanti altri. Lo stesso vale per le audiocassette (avevo una montagna anche di quelle); però è molto più difficile aprirle, perlomeno lo è stato per me. In genere le vitine in alto si lasciavano svitare, quelle in basso no. E quindi le ho semplicemente riavvolte, ho tirato fuori l'estremità, ho tagliato dove inizia il marrone e ho fatto gomitolini. La quantità di plarn è molto inferiore a quella delle videocassette, naturalmente, ma 1) se volete fare cose non troppo spesse, il nastro video non è usabile, 2) non è poi così poca roba; rende più di quanto sembri. Qui potete vedere un gomitolino ricavato da un'audiocassetta (non ricordo da quanti minuti, spiacente).
Questo è un pezzetto lavorato a punto basso:
Poi sto finendo una pallina per l'amico Valter, che le colleziona. Non sarà la più bella del mondo, ma di sicuro non ce l'hanno in molti. La resa è alta: è avanzata una gran parte del gomitolino iniziale.
L'ho anche imbottita con audioplarn tagliata a pezzettini. Questo tipo di plarn ha vari vantaggi rispetto a quello ricavato dai sacchetti: prima di tutto, ci vuole pochissimo tempo. Davvero pochissimo, vedrete. Poi è molto più robusto. E, mentre i sacchetti di plastica possono essere riutilizzati, non ci sono altre speranze di vita per le povere videocassette che nessuno guarda più. Lo svantaggio è che c'è un unico colore: nero per le videocassette e marrone per quelle audio. Ma non si può avere tutto. Giusto? E, comunque, si può sempre lavorare insieme il plarn e uno o più filati di qualsiasi altro tipo e colore... Chi volesse ripubblicare altrove questo tutorial, mi scriva. Chi volesse solo mettere un link a questa pagina sul proprio blog o sito, lo faccia liberamente. Buon riciclo e buon divertimento! PS: se me ne dimentico, ricordatemi di spiegarvi come si fanno le palline all'uncinetto... |