Come ormai dovreste sapere bene, ridurre il più possibile il volume dei rifiuti è uno dei miei punti fermi, e quindi non era pensabile buttare via tutta quella roba senza almeno provare a ricavarne qualcosa. Ed ecco qui che cosa ne ho fatto...
Sto sgomberando la casa in campagna, che purtroppo presto dovremo lasciare, e mi sono ritrovata con un'infinità di videocassette che nessuno di noi guarda più da chissà quanti anni e che di sicuro non guarderemmo neanche in futuro. Che farne? Prima di tutto, appurato che un'amica le usa ancora, ho fatto una selezione e ho riempito un borsone con tutte quelle che può apprezzare. Però ce n'erano moltissime in inglese, e non le interessano. Moltissime erano registrazioni di programmi televisivi "un pochino" obsoleti. Molte si erano rotte, oppure non giravano più. Mi sono ritrovata 150-200 videocassette non regalabili. Uhm...
Come ormai dovreste sapere bene, ridurre il più possibile il volume dei rifiuti è uno dei miei punti fermi, e quindi non era pensabile buttare via tutta quella roba senza almeno provare a ricavarne qualcosa. Ed ecco qui che cosa ne ho fatto...
3 Comments
Una domanda che mi fanno molto spesso è: ma come li fai i pupazzi??
Bene, è giunto il momento di iniziare a spiegarvelo. So che mi ammirerete meno quando scoprirete che non è poi così difficile, ci vogliono solo tanta pazienza e precisione... ma detesto tenere per me le cose belle, se non le condivido mi piacciono meno. Tanto per iniziare, il termine che si usa attualmente è amigurumi. Da Wikipedia: ---------------------------------------------------------------- Amigurumi (編みぐるみ, let. giocattoli di pezza lavorati a maglia) è l'arte giapponese di lavorare a maglia o all'uncinetto piccoli animaletti di pezza o creature antropomorfizzate. Il nome è il risultato della combinazione delle parole giapponesi ami, che significa lavorare a maglia o all'uncinetto, enuigurumi, che significa peluche.[1] Gli amigurumi non hanno un uso pratico; sono creati e collezionati per ragioni estetiche.[2] Caratteristica estetica degli amigurumi è essere kawaii. Tecniche Gli amigurumi sono solitamente realizzati all'uncinetto con la tecnica del punto basso, ma possono essere anche lavorati ai ferri. Gli uncinetti o i ferri utilizzati sono leggermente più piccoli della norma, perché è necessario costruire una struttura che tenga ben stretta al suo interno l'imbottitura, solitamente formata da cotone o poliestere. Sono lavorati suddivisi in parti che successivamente vengono unite, ad eccezione di quelli che non presentano arti (aventi soltanto la testa e il busto), che sono trattati come un unico pezzo. ----------------------------------------------------------- Ecco. Dopo che ne avrete fatti un po' seguendo religiosamente gli schemi, di certo vi verrà voglia di provare a inventarli... Per iniziare, vi presento un maialino che avrete già visto nelle foto delle cose realizzate da me. Lo schema originale è di Lion Brand Yarn, che ringrazio. Lion Brand Yarn, thanks for authorizing me to translate your pattern! Come sempre, sarò lieta di pubblicare foto dei lavori fatti da voi seguendo i miei schemi e tutorial. E, come sempre: chi volesse ripubblicare altrove questa traduzione, mi scriva. Chi volesse solo mettere un link a questa pagina sul proprio blog o sito, lo faccia liberamente. Buon divertimento! Pasqua si avvicina molto rapidamente; avrei voluto spiegarvi come si fanno i pompon e come usarli per creare pulcini e coniglietti, ma l'assenza di adsl mi impedisce di pubblicare cose complesse. Ho pensato allora di rispolverare per voi un'attività tradizionale: tingere le uova. E tingerle con colori naturali, non con pennarelli o altra roba tossica, in modo che si possano portare in tavola e mangiare.
Buon divertimento e buon appetito! Sì, ancora. Mi vengono chiesti e io ve li trovo.
Come ho scritto in risposta a un "sei sparita?", commento al post precedente, al momento sono sperduta tra campi e boschi (bellissimi, meravigliosi) senza adsl, quindi non posso stare connessa a lungo... Però avevo già radunato queste curiosità e quindi ve le mando. - Avete presente quei coprischienali fatti all'uncinetto delle poltrone di una volta, messi in alto all'altezza della testa? Beh, in inglese si chiamano antimacassar, e sapete perché? Perché dovevano proteggere le poltrone dal Macassar, un olio che gli uomini si spalmavano sui capelli nel 19° secolo. Bleah, - Per la prossima settimana bianca, non potrete fare a meno di questi. - Guardate le creazioni di Nathan Vincent! Lattine di birra, urinali, una pelle d'orso, un tagliaerba... - Nel 2010, 427 appassionate/i di baseball e di uncinetto hanno stabilito il record mondiale per il maggior numero di persone che "uncinettavano" insieme; il tutto a New York assistendo a una partita dei Mets. - Una dentiera. Mai più senza. - Copritazza con pasticcino baffuto. La descrizione dice, fra l'altro, qualcosa come: "chi potrebbe non amare un pasticcino che non si rade da un po'?". Già, chi? - Un qualcosa che non so definire ma che mi piace molto. - Qui ci sono alcune foto tratte da un libro del 1968, con schemi per lavori a maglia. Le foto sono divertenti, ma i commenti mi hanno fatto sogghignare. Tipo, a proposito delle casse per i giocattoli: "Chi è papà? Charles Manson? Gomez Addams? Che razza di genitore può dipingere versioni tiki di teneri animaletti sulle casse dei giocattoli della piccola Suzy? [...] Penso che il costo della psicoterapia sarà superiore ai soldi risparmiati con questo fai-da-te". O, a proposito della bambina in bianco e nero più sotto: "C'è qualcosa che mi innervosisce nell'espressione di questa bambina. Come se stesse dicendo: No, la casa si è semplicemente bruciata. È stato un incidente. Io non c'entro niente. Non so com'è che quel simpatico signor Pompiere ha trovato quell'accendino in camera mia. E una latta di benzina. E quel C4. E quella nitroglicerina." - Vi piace questa sciarpa? - E per finire un'altra artista, Rachel Denny, e altri trofei. Se cliccate su Portfolio ne vedrete molti altri. Ancora? Oggi vi presento un'idea graziosissima (anche perché è tutta basata sul riciclo, e sapete quanto sia importante per me) di CreativeJewishMom, che ringrazio. CJMom :o), thanks for authorizing me to translate your tutorial and to use your photos!
Qui troverete le istruzioni originali. Ottima anche come attività per i bambini (magari con colla-non-a-caldo-e-non-tossica...). Chi volesse ripubblicare altrove questa traduzione, mi scriva. Chi volesse solo mettere un link a questa pagina sul proprio blog o sito, lo faccia liberamente. Mi è stato chiesto lo schema della "borsa rossa con fiori" che ho fatto tempo fa e che potete vedere qui sotto, oltre che in Cose in disordine e in Home. Allora ho chiesto e ottenuto l'autorizzazione della creatrice, Yasmin, a cui vanno i miei ringraziamenti. Thanks, Yasmin! Qui troverete lo schema tradotto e qui quello originale. Nota di Yasmin: Potete usare lo schema per uso personale, ma non venderlo o distribuirlo. Nota di Lia: Chi volesse ripubblicare altrove questa traduzione, mi scriva. Chi volesse solo mettere un link a questa pagina sul proprio blog o sito, lo faccia liberamente. |
LiaTraduco, scrivo, amo la terra, le piante e gli animali (anche i minerali, del resto), mi piace moltissimo creare cose con le mie sante manine, non mi piace cucinare, sono nata e cresciuta a Genova ma ho vissuto tanti anni in Umbria, poi ad Ancona (anzi IN Ancona, come dicono gli indigeni) e ora sono di nuovo in Umbria. Loading
Qui tutto è gratuito, e così voglio che resti... ma lo spazio online costa, la versione pro del sito costa, i filati costano, il tempo costa (nel senso che quando sto lavorando al sito non posso lavorare per guadagnarmi pane e companatico)... Insomma, ho deciso di imitare altri siti/blog e inserire il pulsante di PayPal per le donazioni. Se mai voleste offrirmi anche solo l'equivalente di un caffè per contribuire al mantenimento di Cose di Lia, il pulsante è qui sotto e, beh,... mille grazie in anticipo!!
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May 2015
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